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Ormai credo che la maggior parte di noi faccia un lavoro che comporta l’uso del computer. Una scrivania, un computer. Anche gli studenti non riescono più a farne a meno. E ovviamente consumano energia. Pensiamo a un ufficio, diciamo in cui lavorano 20 persone, con 20 computers accesi per almeno 8 ore, poi la stampante, la fotocopiatrice, il fax, le luci, il condizionatore (o il riscaldamento d’inverno). Direi che un ufficio anche piccolo produce un certo impatto sull’ambiente.
Se ovviamente non possiamo farne a meno, allora vediamo di usare i vari apparecchi con parsimonia. Svecchiare il parco macchine con qualcosa di più recente e più efficiente dal punto di vista energetico è buona cosa (ovviamente pensando anche al recupero e al riuso di delle macchine vecchie, magari anche donandole a scuole o a piccole cooperative, se funzionanti!)
Se non abbiamo in programma di cambiare il “parco macchine”, allora vediamo di usare quello che abbiamo con qualche accorgimento in più. Ovvero usando il buon senso. Spegnendo il computer ogni volta che non ci serve (se andiamo a pranzo o a casa –pare strano ma c’è chi lascia acceso il computer anche di notte!!), e usando la funzione di stand by quando abbiamo qualche breve riunione o lunga telefonata, magari accorciando il tempo di attesa prima che questa funzione parta in automatico. E non dimentichiamoci di spegnere anche la lucetta dello schermo, meno utile del led della tv. Oppure usiamo quegli apparecchi già in commercio che mettono in stand by direttamente le ciabatte a cui attacchiamo le spine della corrente, questo per gli sbadati che si dimenticano le buone pratiche.
Ovviamente non è finita qui. Lo sapevate che mediamente l’illuminazione (spesso inutile e sbagliata) è responsabile anche per un terzo dell’energia consumata in ufficio? Anche qui a volte bastano piccoli accorgimenti per ridurre notevolmente gli sprechi. Non è banale ricordare di sfruttare al meglio la luce naturale, disponendo in modo appropriato le scrivanie e (strano ma vero) pulendo regolarmente i vetri e le lampadine stesse. Il buon senso ci dice anche di stare attenti a luci che rimangono accese inutilmente. In caso di elevata sbadatezza, aggiungiamo temporizzatori o rilevatori di presenze per accendere la luce in zone poco frequentate. E pensiamo anche alla disposizione dei punti luce nelle varie stanze (ovviamente usando lampadine a basso consumo). Spesso i punti luce si concentrano nel mezzo della stanza, ma più punti luce diffusi usando lampadine di minor potenza sono decisamente più efficaci.
Altro tasto (energeticamente) dolente: la climatizzazione. D’inverno 20 gradi in ufficio possono essere sufficienti, se poi lasciamo liberi i termosifoni da ingombri e mobili inutili in modo che l’aria calda possa circolare, e lasciamo anche libere le finestre per sfruttare il sole e creare un benefico effetto serra nelle stanze. D’estate, montate ove possibile le pale da soffitto, e se proprio non volete rinunciare al condizionatore, 5 o 6 gradi meno della temperatura esterna sono l’ideale per avere comunque un ambiente fresco ma una bolletta meno pesante. Preferite poi i condizionatori ad assorbimento, che utilizzano come fonte energetica gas naturale o acqua. Ovviamente non aprite le finestre in entrambi i casi, ma questo era superfluo ricordarlo vero?
Altri consigli alla rinfusa. Usate l’ascensore il meno possibile, non ci pensiamo mai ma consuma parecchio. Andare a piedi ogni tanto (perlomeno in discesa o per un piano o due) fa solo bene alla salute di noi lavoratori sedentari. Discorso simili per recarvi in ufficio, meno usate l’auto meglio è ovviamente. Magari lanciate una specie di car-pooling interno per condividere con i colleghi il trasporto, oltre a ridurre le emissioni in atmosfera potete condividere il fardello del caro benzina e risparmiare qualcosina.
Idealmente, se l’ufficio dovesse affrontare lavori di ristrutturazione, sarebbe utile installare pannelli solari fotovoltaici o perlomeno termici. In ogni caso, in ufficio l’acqua calda ha una utilità limitata, regolate i termostati su temperature intorno ai 30 gradi, per lavarsi le mani è più che sufficiente. A meno che non dormiate in ufficio e vi venga voglia di una doccia, ma spero vivamente di no.