venerdì 30 gennaio 2009

Il Museo del Prado su Google Earth



Se non si ha la possibilità di viaggiare e quindi visitare musei, la tecnologia può venirci incontro. Grazie a Google Earth infatti, è possibile visitare virtualmente i capolavori del Museo del Prado a Madrid.

Ammirare un Velazquez o un Rembrandt in un luogo come il Museo del Prado è un’esperienza unica. Ora, grazie alla tecnologia di Google Earth, è possibile andare oltre: puoi navigare tra le riproduzioni dei capolavori del Prado osservandoli fin nei minimi dettagli, come il tocco delle pennellate o le crepe nella vernice. Le immagini di queste opere hanno una definizione di circa 14.000 milioni di pixel, ovvero circa 1.400 volte superiore rispetto a quella di una fotocamera da 10 megapixel. Inoltre su Google Earth potrai vedere una spettacolare riproduzione in 3D del museo.

Per potervi accedere basta aprire Google Earth e selezionare il livello Edifici in 3D nel pannello in basso a sinistra e digitare “Museo del Prado” nella casella di ricerca.

Immagini dei piedi


Chi di noi non in vacanza ha mai fotografato un panorama, un tramonto, un soggetto particolare o un monumento? Spesso otteniamo immagini banali e ripetitive. Alcune volte basta un po’ di fantasia, come suggerito su Photojojo. Nel fimato, una serie di scatti fatti in vancanza… ai propri piedi!

I Vigili del Fuoco ci mostrano come sollevare un'automobile


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Pannelli solari adesivi per abbattere i costi di installazione


Se ci armiamo di decine di dispositivi elettronici è normale che i consumi di energia saliranno alle stelle. Come fare per attutirli? Una soluzione è l’installazione di pannelli solari che, a fronte di un investimento iniziale, ripagano nel lungo periodo facendoci risparmiare sulla bolletta. I pannelli Power-Ply 380 sono una buona soluzione perchè si incollano al tetto e non richiedono l’installazione di una struttura in alluminio che li tenga saldi.

Questo nuovo sistema consente di risparmiare il 70% dei costi di installazione e il 30% dei tempi necessari al montaggio. La mancanza di una struttura non permette, naturalmente, di impartire l’inclinazione giusta per favorire l’esposizione massima al sole, ma il produttore afferma che solo il 5% dell’energia si riduce da questa mancanza. Prezzi e disponibilità sono comunicati solo su richiesta.

Lenzuola anti stress per dormire meglio

L’argomento riposo, si sa, è un tasto dolente per molti. Tra insonnie, stress, ansie da impegni del giorno dopo e stanchezza eccessiva, alimentazione poco equilibrata e disturbi di varia natura, dormire bene è diventata vera utopia, se non patologia.

Non risolveranno la situazione, ma almeno se lo propongono, le lenzuola anti stress proposte dall’azienda valenciana Aznar Textil. Lo scopo, quello di produrre lenzuola che aiutino a dormire meglio. Ambizioso, non c’è che dire.

Come ci riescono? Neutralizzando le cariche elettrostatiche disturbano il riposo. Se siete molto stressati, ce n’è eccone, da neutralizzare. Se funzionano davvero, chi lo sa. Però l’impegno, grazie anche alla collaborazione dell’Istituto Tecnologico Tessile Aitex, è lodevole. E già i progetti volano: realizzare con lo stesso tessuto anche tappezzerie e altri indumenti, per trasferire il benessere ad altri ambiti della vita.

martedì 20 gennaio 2009

Hughie Sink, il lavello a-porter di Hughie candidato all’AIDA 2009


da designblog:

Sensibile alla crescente attenzione per le scorte idriche e a soluzioni di design pratiche, economiche ed intelligenti, i creativi dell’Australiana Hughie hanno progettato Hughie Sink, come una sorta di lavello removibile in materiale plastico biodegradabile, a metà strada tra il classico catino utilizzato come supporto per le faccende quotidiane e una soluzione con manici e foro per l’uscita dell’acqua, per soddisfare soluzioni eco sostenibili momentanee o permanenti.

lunedì 19 gennaio 2009

Sottobicchieri da Jon Lane-Smith


Questi sottobicchieri hanno un apposito spazio anche per posare il cucchiaino. Questo oggetto è fatto in gomma ed è disponibile nei colori verde e girgio.

Supporto ergonomico per notebook


da gadgetblog:

Non fatevi ingannare dal cubo di Rubik nell’immagine, costruire questo supporto per notebook è semplicissimo e soprattutto economico.

Tutto quello che vi occorre è una semplice gruccia o stampella, che dir si voglia, in metallo, per intenderci una di quelle che le lavanderie ci omaggiano quando andiamo a ritirare i pantaloni.

In 7 semplici passi, con solo 3 sapienti pieghe otterrete un supporto originale e funzionale.

Per completare la postazione ergonomica basterà collegare al notebook una tastiera ed un mouse esterni.

Fabrizio De Andrè. La mostra


mostra
"Fabrizio De Andrè. La mostra"
31 dicembre 2008 - 3 maggio 2009
Palazzo Ducale, Sottoporticato

Orario: Dalle ore 09.00 alle ore 20.00
Chiusura: lunedì

Genova rende omaggio a Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla sua scomparsa con una grande mostra a Palazzo Ducale, organizzata in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De Andrè e curata da Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo Mollica e Pepi Morgia, che si presenta come un vero e proprio viaggio multimediale nella musica, nelle parole e nella vita di Faber. Megaschermi, installazioni video e speciali postazioni interattive permettono non solo di esplorare e approfondire le sue tematiche, quali l’amore e le donne, la guerra, l’anarchia, la libertà, gli ultimi, e naturalmente Genova, ma anche di ricostruire il mosaico della sua vita attraverso videointerviste allo stesso Fabrizio e testimonianze della moglie Dori Ghezzi e dei suoi più stretti collaboratori e amici. Attraverso sale ricche di suggestioni visive e acustiche, tra fotografie, manostritti, libri annotati e oggetti unici, grazie alla sofisticata tecnologia ideata e realizzata da Studio Azzurro, il visitatore interagisce con le immagini e i suoni e può comporre, all’interno della vita e dell`opera del poeta e cantautore, il proprio personale percorso emozionale.

giovedì 15 gennaio 2009

Insalata fai-da-te


Italiani popolo di orticoltori? Sembra di sì (ma potrebbe essere l’effetto dell’inflazione che flagella anche i generi alimentari più comuni): negli ultimi cinque anni le vendite di attrezzi per il giardinaggio e la cura dell’orto è aumentata di oltre il 50%, pari al dato per cui 4 italiani su 10 hanno un orto casalingo. Non solo rosmarino, salvia, peperoncini o basilico, dunque, l’esercito di pollici verdi si lancia su zucchine, pomodori, melanzane o cetrioli: sul mercato ce n’è per tutti i gusti, ma predilette sono le piante d’insalata che con un investimento iniziale di pochi euro assicurano frutti, pardon, foglie commestibili già dopo 40 giorni. Il dato è fornito dalla Coldiretti su base Istat, che precisa: a interessarsi a queste attività agricole sono sia uomini che donne, sia giovani che anziani (ma le punte massime si registrano fra gli over 65) e riguardano non solo chi possiede terreni o ampie terrazze, a volte basta un semplice vaso e un fazzoletto di cielo.

Idee di design per vivere nello studio





I software più popolari sono tra i più pericolosi

Molte delle più comuni, utilizzate e fidate applicazioni sono in realtà affette da numerosi bug: secondo una rinomata ditta di settore, Bit9, 12 dei software più popolari sono in realtà vere e proprie minacce alla sicurezza dei propri dati e sistemi. Le prime tre posizioni sono occupate da Mozilla Firefox, Adobe Flash ed Acrobat e VMWare Player, tre programmi che la quasi totalità dei netizen utilizza (almeno uno). A seguire troviamo Sun Java Runtime Environment, un trio Apple composto da iTunes, Safari e Quicktime, software della Norton suite di Symantec e Trend Micro OfficeScan. Citrix DNE e gli uploader Aurigma e Lycos (un trio meno utilizzato) precedono Skype, Yahoo! Assistant e Microsoft Messenger. Una carneficina insomma. In realtà approfondendo la lettura si nota che spesso si tratta di determinate versioni, non di tutte le release: per Messenger le versioni 4.7 (vecchia, ma preinstallata in ogni sistema Microsoft Windows Xp) e 5.1, per i prodotti Symantec solo la versione 2.7.0.1, per JRE la Version 6 Update 6. Al contrario, Firefox viene segnalato per le versioni 2.x e 3.x (si salva la 1.5) e diverse sono le release pericolose anche per i citati prodotti Adobe e VMware.

  • Mozilla Firefox 3.x, 2.x
  • Adobe Flash 10.0- 10.0.12.36 and 9.0- 9.0.151.0, Acrobat Flash 8.1.2, 8.1.1
  • EMC VMware Player 2.0.x & 1.0.x, Workstation 5.5.x, ESXi 3.5 o precedenti, ACE 2.0.x, 1.0.x
  • Sun Java Runtime Environment (JRE) Version 6 Update 6
  • Apple Quicktime 7.5.5, Safari 6.0.5.20B, iTunes: 3.2, 3.1.2
  • Symantec Norton prodotti 2.7.0.1
  • Trend Micro OfficeScan 8.0 SP1 antecedente alla build 2439, 8.0 SP1 Patch 1 antecedente alla build 3087
  • Citrix DNE 2.21.7.233- 3.21.7.17464, Access Gateway 4.5.7, Presentation Server 4.5
  • Aurigma Image Uploader, Lycos FileUploader 4.6.17.0, 4.5.70.0, 4.5.126.0
  • Skype 3.6.0.248
  • Yahoo! Assistant 3.6
  • Microsoft Messenger 4.7 e 5.1

  • lunedì 12 gennaio 2009

    Mondo visibile


    Tutto questo mondo visibile non è che un segmento impercettibile nell'ampio seno della natura. Nessuna idea vi s'avvicina. Abbiamo un bello sforzarci di dilatare le nostre concezioni al di là degli spazi immaginabili, non partoriremo che atomi, a prezzo della realtà delle cose. È una sfera infinita il cui centro è ovunque, la circonferenza in nessun luogo.

    Blaise Pascal

    giovedì 1 gennaio 2009

    Keith Loutit: le nuove frontiere della tilt-shift photography


    Bathtub II from Keith Loutit on Vimeo.


    Della Tilt-shift photography abbiamo già parlato qui su Clickblog, mostrandovi una bella galleria di immagini e indicandovi un tutorial in grado di aiutarvi a ottenere dalle vostre foto un finto effetto tilt-shift grazie a Photoshop. Ma c’è chi si è spinto ben oltre, come Keith Loutit.

    Questo fotografo di stanza a Sydney mescolando varie tecniche tra cui il tilt-shift e il time lapse ha creato video di grandissimo effetto. Sydney infatti, attraverso gli occhi di Keith, sembra un modellino, una curiosa città giocattolo, brulicante di vita. Per sua stessa ammissione uno degli scopi di questi video è dare la possibilità alle persone di vedere un posto a loro conosciuto con nuovi occhi. E a quanto pare ci riesce benissimo.

    Personalmente posso aggiungere che l’effetto è davvero incredibile anche per chi l’Australia non la conosce ancora. Altri video di Keith sono disponibili su Vimeo, non perdeteveli.